OMCapodistria, 26 gennaio 2016

Era la notte tra il 26 ed il 27 gennaio 1945, quando Oleg Mandić, appena tredicenne, prigioniero ad Auschwitz, assieme alla famiglia, viveva in prima persona uno dei momenti storici più significativi del XX secolo, l’arrivo delle truppe sovietiche e la liberazione dei detenuti del famigerato campo di sterminio diventato simbolo poi dell’Olocausto. A distanza di settantuno anni, abbiamo avuto l’onore ed il piacere di ospitare presso la nostra scuola l’ultimo dei prigionieri di Auschwitz che ci ha parlato e descritto quella che per lui è stata un’esperienza negativa di per sé  e allo stesso tempo positiva per l’impatto che ha avuto sulla sua vita. Gli alunni delle classi dalla VI alla IX che hanno presenziato alla conferenza hanno seguito con grande attenzione le parole del nostro ospite e, una volta rotto il ghiaccio, gli hanno indirizzato una serie di domande molto pertinenti, dimostrando maturità e sensibilità. Alla fine dell’incontro anche Mandić ha espresso grande soddisfazione e sorpresa per il grande coinvolgimento dei suoi interlocutori.

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L’intervista di “Tuttoggi scuola

 

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